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Febbre Bambini

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Quando si uniscono due parole: febbre e bambini per i genitori iniziano varie reazioni. Ci sono genitori più tranquilli e pragmatici che non si spaventano troppo e aspettano il corso delle cose prima di intervenire, altri sono più ansiosi e corrono al cassetto dei medicinali e al dottore appena la fronte del bimbo si riscalda un poco…

 

Qualunque sia la vostra reazione davanti alla febbre nei vostri bambini, per i più nervosi c’è da ricordare che la febbre è una reazione naturale del corpo a una malattia, indica che c’è una lotta in corso nel corpo per ristabilire l’equilibrio davanti a qualche “invasore esterno”, e che quindi una o due linee di febbre non devono mandarci nel panico. Ovviamente se la febbre nei bambini sale fino a raggiungere temperature superiori ai 38-39 gradi allora è il caso di osservare l’evolvere della situazione e che si può ricorrere ad un antipiretico in casi di febbre alta, ma con moderazione. La tachipirina ai bambini si può dare per fare scendere la febbre ma senza esagerare con le dosi!

 

febbre bambiniBisogna tenere bene in mente in caso di febbre nei bambini che la febbre non ha conseguenze dannose a meno che non superi i 42-43 gradi, questo dice la scienza, e che sopratutto durante l’infanzia una febbre molto alta non è certo indice di una malattia molto grave. Un altra cosa da ricordarsi quando si è davanti a una febbre nei bambini è che gli antibiotici non servono per fare scendere la febbre, non servono contro i virus influenzali e che vanno usati solo dopo esplicita prescrizione medica. Fare abbassare la febbre non significa curarne le cause, la febbre nei bambini (o negli adulti) come già detto è solo il sintomo che ci dice che il nostro corpo sta reagendo a qualcosa. I casi in cui preoccuparsi davanti a una febbre nel nostro bambino è quando è molto piccolo, ha meno di 3 mesi, la febbre e molto alta, sono presenti forti convulsioni in questo caso durante una febbre nel neonato, che piange e si lamenta tanto è necessario consultare un medico. In altri casi si può tranquillamente lasciare il bambino tranquillo, perchè sicuramente un ambiente rilassato aiuterà la guarigione dalla patologia molto di più che ansie soffocanti e costrizioni come obbligare il bambino a mangiare anche se non ha fame, costringerlo a stare a letto, bagnarlo con acqua fredda, che farà abbassare la temperatura ma come abbiamo già detto, non avrà altro effetto sulla malattia e anzi causerà solo disagio al bambino che sentirà più freddo.

 

febbre neonatoUna della malattia segnalata dalla febbre nei bambini è la mononucleosi dei bambini. La malattia, trasmissibile attraverso la saliva o oggetti usati con la bocca, come posate o bicchieri ad esempio, colpisce spesso i bambini nei primi anni di vita. La mononucleosi nei bambini  sotto i tre anni spesso appare e scompare in forma lieve, con pochi sintomi, una febbricola. In età maggiori la malattia presenta sintomi più fastidiosi, ed essendo lunga l’incubazione e l’attività del virus, che rimane contagioso molti mesi dopo la guarigione ne fanno un pericolo sopratutto per gli adolescenti che per i bambini, a causa dei baci. La spossatezza cronica che lascia la mononucleosi può limitare le attività del bambino e qui sarà il medico a prescrivere vitamine, e una alimentazione “energetica” per superare i postumi di questa malattia.


Tosse nei bambini: sintomi, cure e rimedi

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La tosse nei bambini è un meccanismo d’allarme e di difesa del corpo. La tosse dei bambini non è certo un male da curare immediatamente con sciroppi vari. La tosse infatti è un modo che ha il corpo per espellere agenti irritanti, corpi estranei o muco dalla zona orofaringea e curare il semplice impulso alla prima allarme non solo non sta curando la malattia ma sta bloccando un meccanismo di autocura del nostro corpo.

 

tosse nei bambiniOvviamente una tosse nei bambini è abbastanza fastidiosa. La tosse secca dei bambini sopratutto è molto molesta, causa attacchi repentini notturni rendendo difficile il sonno, disturba i bambini quando sono a scuola o giocano. In caso in cui la tosse si è appena manifestata certamente bisogna cercare di capire l’origine della tosse senza allarmarsi, probabilmente è solo lo strascico di un semplice raffreddore o di un’influenza recente. La prima cosa da fare è somministrare al bambino quanti più liquidi possibili, acqua, succhi di frutta, infusi, tisane. Il miele e la propoli sono preziosi aiutanti naturali contro le sindromi da raffreddamento e aiutano a lenire la tosse dei bambini e favoriscono, con le loro proprietà antibatteriche e disinfettanti, la guarigione. Anche suffumigi di eucalipto o di malaleuca con le loro proprietà espettoranti possono aiutare a lenire la tosse secca e a favorire l’espulsione di muco. Non dovrete meravigliarvi nel caso in cui la tosse da secca diventi una tosse grassa nel bambino dopo l’uso di espettoranti, questo significa che il bambino è in via di guarigione, che il muco (dove sono intrappolati gli agenti patogeni) viene espulso dal corpo.

 

In caso in cui la tosse nei bambini sia molto forte, persistente e duri più giorni anche usando queste accortezze e rimedi naturali, si può dare uno sciroppo lenitivo per dare un poco di tregua al povero bimbo e sopratutto contattare un medico per capire cosa causa questa sintomatologia e se è il caso di intervenire con le maniere forti somministrando antibiotici e mucolitici.

 

rimedi per tosseUna delle malattia dei bambini che ha come sintomo e come postumo una tossetta fastidiosa è la varicella. La varicella nei bambini si contagia proprio e sopratutto con la tosse che disperde goccioline di saliva cariche di virus. Anche nel caso della tosse nei bambini causata dalla varicella gli accorgimenti sono gli stessi, aiutare il corpo a lottare contro la malattia con rimedi naturali senza pretendere di curare immediatamente il sintomo che in realtà è una difesa del corpo per espellere il virus. In caso di varicella per la sua virulenza è importante cambiare l’aria per tutelare eventuali membri della famiglia che ancora non hanno avuto la varicella e usare nebulizzatori per disinfettare l’ambiente per ridurre la carica del virus che disperderemo nell’ambiente, una precauzione importante nei confronti degli altri.

 

La varicella normalmente a parte fastidiosi sintomi come tosse nei bambini, febbre, e le pustole pruriginose, guarisce spontaneamente nel corso di una o due settimane. Si può intervenire in casi di febbre molto alta con antipiretici e con talco mentolato e antistaminici per ridurre il prurito e la tendenza a grattarsi in modo che le pustole non rischino con il continuo grattare di infettarsi e portare altre complicazioni o lasciare macchie permanenti sulla pelle.

 

tosse nei neonatiUn altro caso di tosse nei bambini che preoccupa i genitori è quando questi sono molto piccoli. La tosse nel neonato non deve destare troppo allarmismo, non è niente di preoccupante, in molti casi ai neonati compare la tosse di notte a causa della posizione sdraiata che non gli permette di digerire bene e infatti spesso rigurgitano dopo aver tossito un poco. Quando si tratta di sindromi da raffreddamento è bene ricordare che un aiuto importante è tenere il naso del neonato sempre pulito perchè molto spesso la tosse nei bambini è causata da muco che scende nella gola, soprattutto nel caso di bambini molto piccoli, se non c’è prescrizione medica di non usare antibiotici e aerosol. Anche perchè in questi casi, dopo l’applicazione delle medicine la tosse diventa ancora più corposa proprio a causa del muco da espellere di cui abbiamo parlato prima, operazione difficile per un neonato che non può espellerlo da solo dalla gola sputandolo e sciaquandosi la bocca come farebbe un adulto.

Disegni da colorare per bambini: psicologia e tipologia

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I disegni da colorare per bambini sono un passatempo sempreverde per i bambini, utile non solo per  “intrattenerli” ma sopratutto per stimolarne immaginazione, creatività, capacità di concentrazione.

In molti casi i disegni da colorare per bambini spingeranno la loro fantasia e il loro interesse verso il  disegno o la colorazione precisa, mostrandone tratti della personalità e capacità. Ad esempio molti bambini colorano meticolosamente i disegni, altri invece più frettolosamente lasciando molti spazi bianchi “abbozzando il colore”, altri invece colorano bene ma usano colori diversi da quelli che normalmente si vedono, ad esempio disegnano capelli verdi, persone viola…

disegni da colorare per bambiniQueste inclinazioni ci faranno capire se il nostro bambino ha una personalità più precisa e logica, se ha un temperamento ribelle o fantasioso, o se è un pratico che preferisce “accennare velocemente” ai fini della comprensione senza sprecarsi troppo.

 

Qualsiasi sia il carattere e lo “stile” di colorazione che amano i vostri figli, i disegni da colorare per bambini sicuramente saranno una piacevole scoperta per loro. Potranno colorare figure di animali, paesaggi o piante o i loro beniamini dei cartoni animati, personaggi e figure complesse che certamente non potranno disegnare così piccoli, ma che vederli colorati dalle loro mani li lascerà soddisfatti e orgogliosi del lavoro fatto.

 

Per trovare disegni da colorare per bambini basta fare una camminata fino ad un’edicola o una libreria, per trovare tanti libri di disegni da colorare, disegni da ritagliare…molti vanno per tema o vengono editi da un marchio in particolare, come per esempio i disegni da colorare Disney in cui i bambini troveranno i caratteristici personaggi Disney protagonisti delle avventure che loro amano. In caso di una necessità “last minute” o se si vuole avere una fonte sempre nuova e varia di disegni da colorare, basta fare una ricerca su internet dove troverete tantissimi siti che offrono disegni da colorare per bambini.
disegni da colorare disneyIn questo caso risparmiereste la camminata fino all’edicola o alla libreria ma dovreste comunque usare una stampante, con carta ed inchiostro, ma è utile in caso di brutto tempo, o di un malanno improvviso che costringe i vostri bambini a lunghe giornate di inattività in casa, trovare disegni da colorare su internet è una risorsa preziosa per avere rapidamente i disegni da stampare scegliendo singolarmente insieme al vostro bambino quali vorrà colorare e quali no.

 

Scaricare su uno delle decine di siti internet disponibili disegni da stampare e colorare non solo intratterrà il vostro bambino ma vi regalerà preziosi momenti in sua compagnia. Inoltre i disegni da ritagliare possono essere usati anche per decorare le camerette di bambini che apprezzeranno l’allegria dei loro personaggi preferiti e colorati da loro stessi.

 

I disegni da colorare per bambini sono un passatempo sano, semplice, economico ed altamente educativo!

Neonato di 4 mesi: sviluppo psicologico ed emotivo

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Un neonato di 4 mesi ha esigenze, particolarità e capacità distinte da un neonato di 5 mesi o da un neonato di 6 mesi, per esempio. Infatti se per gli adulti le differenze tra età si sentono con le decadi, per i bambini e gli adolescenti in uno-due anni, per i neonati sono le settimane e i mesi a fare la differenza. Il neonato di 4 mesi in realtà già è un “bebe grande”, è molto più indipendente rispetto a prima, ma i progressi sostanziali che si osservano nel neonato di 4 mesi sono dal punto di vista dello sviluppo fisico e cognitivo.

 

neonato 4 mesiInfatti per un neonato di 4 mesi inizia una vera e propria “tempesta mentale” che parte già nel neonato di 2 mesi. I sensi si affinano, la visione si conforma permettendo al neonato di 4 mesi di vedere in modo simile all’adulto.  Una caratteristica importante di questa età è poi la memoria che si affina. Il bambino può iniziare a costruire quella “mappa uditiva” che successivamente sarà utile per apprendere e usare linguaggi.

Un neonato di 4 mesi può già distinguere e riconoscere centinaia di parole diverse, molte più di quante ne ascolta normalmente, e gli si potrebbe parlare anche in più lingue diverse. Lui risponderà con suoni o risate o gesti, adorerà ascoltare e mostra intenso interesse verso qualsiasi tipo di comunicazione.

 

Anche il controllo del corpo migliora e il neonato di 4 mesi può gestire meglio i movimenti delle mani, ha una coscienza migliore della sua fisicità, si afferra i piedi, si agiterà molto e vorrà stare seduto. Per le mamme che vogliono aiutare il neonato sin da piccolissimo a crescere armoniosamente a questa età è possibile iniziare i corsi di nuoto mamma-figlio.
neonato in acquaOvviamente il bambino non imparerà a nuotare ma sperimenterà il contatto con l’acqua che ovviamente amerà, si divertirà moltissimo, sfogherà energie in eccesso e inizierà sin da questa tenera età a rendere il suo corpo forte e flessibile regalandogli una crescita armoniosa e forse una passione che continuerà da più grande…cose per le quali ti sarà grato in futuro quando sarà un bel ragazzone con le spalle larghe o una splendida ragazza dalle gambe lunghe e dritte.

Con i corsi in acqua conquisterà più fiducia in se stesso, crescerà meno pauroso e imparerà a socializzare con altri bebè e altre mamme regalando alla mamma piacevolissimi momenti di divertimento e di condivisione che difficilmente si rivivranno.

 

Il neonato di 4 mesi è quindi un piccolo uomo che inizia a fare sul serio nella scoperta del mondo, socievole, attento e concentrato, ama le attenzioni, è un “chiacchierone” (farà lunghi monologhi di suoni e consonanti) iperattivo durante il giorno. Dedicate molta attenzione e giocate molto con il vostro neonato di 4 mesi, stimolerete il suo cervello e le sue capacità!

Sterilizzatore Biberon e scalda Biberon, utili informazioni

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Nelle prime fasi della vita di un neonato potrebbe essere necessario usare uno sterilizzatore di biberon.

Infatti appena nati, mentre il nostro corpo familiarizza con l’ambiente circostante e impara a “fare a botte” con germi e batteri, che tra utili e inutili lottano continuamente mentre il nostro sistema immunitario si abitua a mantenere “l’equilibrio”, potremmo essere più sensibili alle malattie.

 

sterilizzatore biberonIl bambino potrebbe avere spiacevoli sorprese dal suo stesso biberon, ricettacolo come ogni oggetto che viene sottoposto costantemente a condizioni di calore e umidità, di batteri e germi.

Eventuali agenti patogeni sguazzano e si moltiplicano in ambiente caldo-umido e usare uno sterilizzatore di biberon evita brutte sorprese: se il bambino è molto piccolo o particolarmente sensibile e delicato, magari a causa di una malattia appena passata, lo sterilizzatore di biberon è un alleato importante per la sua salute.

 

Sterilizzare il biberon può essere fatto in vari modi, gli sterilizzatori di biberon più usati usano il calore, l’ebollizione e il vapore, e sono i metodi più economici. Esitono poi sterilizzatori di biberon che si mettono nel forno a microonde usando il calore da questo prodotto per una sterilizzazione rapida e sicura.

Esiste poi un tipo di sterilizzatore di biberon a freddo che usa soluzioni disinfettanti e altri invece che sterlizzano usando i raggi ultra violetti.

Ci sono sul mercato decine di modelli di sterilizzatore di biberon diversi che si differenziano per metodo usato, come abbiamo già visto, per dimensioni e capacità. Normalmente i metodi “a freddo” sono più pratici perchè possono essere usati quasi dovunque, mentre quelli a caldo necessitano per forza di una cucina (fornelli o forno a microonde).

 

scalda biberonUn altro accessorio per il biberon molto usato, come lo sterilizzatore di biberon, è lo scalda biberon, anche questi differiscono per dimensioni e tipologia, i più comodi oltre che inserirsi alla presa e permetterci di scaldare il biberon con il latte in pochi minuti, hanno anche la possibilità di collegarsi all’accedi sigari dell’automobile in modo che anche in viaggio possiamo preparare in poco tempo il latte caldo per il bimbo.

 

In ogni caso qualsiasi accessorio, sterilizzatore di biberon o scalda biberon scegliate, la scelta più importante è quella del biberon. In Italia tra i migliori ci sono i biberon Chicco che permettono di scegliere vari materiali e design e hanno come punto di forza una innovativa tettina fisiologica che riproduce perfettamente la sensazione del capezzolo materno. Inoltre è dotata di una valvola che impedisce al bambino di inghiottire troppa aria durante la poppata evitando quindi fastidiosi rigurgiti e colichette gassose. Come i biberon Chicco, anche i Biberon Mam si distinguono per l’ampia gamma di design, colorazioni, decorazioni e materiali, e per possedere una valvola anti aria, ma la loro innovazione più grande sta nella funzione auto sterilizzante aggiunta da poco. Questa novità permetterà di risparmiare sullo sterilizzatore di biberon.

Culle per neonati: in vimini, a dondolo, lettini.

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Le culle per neonati sono alcuni di quegli oggetti così carichi di significato nelle nostre vite da renderli simboli più che mobili. A quanti di noi la sola parola culle per neonati da l’immagine della tranquillità di un nido familiare, la tenerezza di un piccolo bimbo, la voce di una madre e di un padre amorosi.

 

culle per neonatiSe facciamo un passo indietro nel tempo, notiamo come già nei resti archeologici e nelle pitture si nota come la sicurezza del sonno del neonato fosse importante per l’uomo sin dagli albori della storia, e che quella delle culle per neonati è una delle invenzioni più antiche che si conoscano.

 

Oggigiorno tra i tanti stimoli e prodotti che abbiamo davanti scegliere è sempre una cosa difficile ma quando si tratta di culle per neonati ci sono delle specifiche caratteristiche da esigere. In Europa c’è uno standard fissato per esempio che prevede che l’altezza delle sponde sia superiore ai 60 centimetri. Il materiale e la forma sono indifferenti, ma un buon occhio di genitore deve saper capire quale forma e materiale, oltre a piacerci, garantiscono maggiore stabilità.

 

Per quando riguarda materassi e cuscini, per il bambino, sappiamo che la posizione più sicura è quella supina e che la schiena deve stare più dritta possibile, quindi nelle culle per neonati,materassi duri in lattice e gomma piuma, niente morbidezze in cui affondare, e niente cuscini almeno fino a un anno, per evitare cattive posture ed eventuali soffocamenti. La culla del neonato deve stare per i primi mesi nella stanza dei genitori accanto al loro letto in modo che ci si possa accorgere di qualsiasi eventuale problema e anomalia e si è pronti a intervenire.

 

lettino per neonatiNel caso in cui si vuole fare dormire il bebe in un lettino per neonati, ricordatevi di usare un riduttore, in modo che il bambino si senta protetto, dormire in uno spazio troppo grande li fa sentire smarriti.

 

Di forme e design di culle per neonati ce ne sono di tutti i tipi, dalla culla a dondolo, che favorisce il sonno, alle classiche culle in vimini, eleganti e naturali. Per orientavi nella scelta potreste fare affidamento a siti come Culladelbimbo.it il catalogo online di attrezzature per bambini più completo d’Europa. Se dovete scegliere tra i tanti tipi di culle per neonati, Culla del Bimbo fa proprio al caso vostro, permettendovi di visualizzare e comparare marche, modelli e prezzi.

Scegliere la culla per il vostro neonato non sarà un’impresa impossibile e quando il vostro bebè arriverà, come fa ogni genitore, godrete di vederlo dormire come un angioletto nella culla che avete scelto e comprato e che sapete sicura e comoda per il piccolo.

Bagnetto fasciatoio per lavare ed asciugare il bimbo

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Per lavare e asciugare il bambino piccolo nel modo più comodo possibile si è soliti usare il bagnetto fasciatoio. Il bagnetto fasciatoio può presentarsi in varie, forme, colori e materiali ma l’ utilità è quella di avere un luogo sicuro e comodo per lavare il bambino, riducendo al minimo l’uso dello spazio e potendo svolgere queste operazioni nel modo più rapido e con meno spostamenti. Normalmente infatti un bagnetto fasciatoio è fatto a “cassetto” cioè quando non si usa una delle due parti normalmente può essere riposta al di sotto dell’altra nella struttura portante in modo che si possa aprire e chiudere il tutto all’occorrenza.

 

bagnetto fasciatoioSicuramente quando compriamo un bagnetto fasciatoio dobbiamo fare attenzione alla stabilità che ci offre la struttura e il materiale, le dimensioni e l’altezza. Un buon bagnetto fasciatoio dovrebbe garantire anche più versatilità possibile, permettendoci di essere trasportato comodamente e usato in diversi luoghi, come i fasciatoi Brevi, sinonimo di qualità e versatilità, collocabili sopra i sanitari, utilizzabili sfruttando ad esempio la vasca da bagno, grazie alle forme e ai colori vivaci danno anche un tocco di allegria al nostro bagno.

 

Anche fare il bagnetto al neonato per non trasformarsi ogni volta un’impresa impossibile ha bisogno di alcune misure preventive: prima di tutto la vaschetta per il bagnetto deve permettere una posizione comoda sia al bimbo che al genitore. A parte questo, bisogna cercare di ottenere acqua alla temperatura ideale di 23 gradi circa, per evitare shock causati da acqua troppo fredda o troppo calda che causeranno al bambino la paura dei prossimi bagnetti. Se il bambino non è un amante dell’acqua e risulta timoroso bisogna fare di tutto per fargliela piacere, facendolo giocare, e tenendolo poco tempo per le prime volte aumentando gradualmente finchè non si abitua. Bagnoschiuma, saponi e shampoo devono essere meno aggressivi possibile. Anche i bagnetti non devono essere più frequenti di uno al giorno o ogni due, per non causare allergie o danni alla pelle causate dai prodotti usati.

 

vaschette per bagnettoUna volta fatto un bel bagnetto con tutti gli accorgimenti del caso potete usare il vostro bagnetto fasciatoio anche per asciugare e cambiare il neonato rapidamente, in modo da poter fare tutto in poco tempo, avendo tutto vicino evitando rischi di raffredamento o cadute che possono avvenire  trasportando il bambino bagnato. Scegliete quindi con cura il vostro bagnetto fasciatoio per il neonato in modo da poterlo usare nel modo più ottimale possibile.

Camerette per bambini

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Al momento di scegliere le camerette per i bambini c’è sempre l’imbarazzo della scelta. I genitori spesso si arrovellano, perchè non sanno proprio che pesci prendere quando si tratta di allestire le camerette per bambini.

 

cameretta per bambini La cameretta dei bambini oltre alle tasche dei genitori e alla dimensione della stanza, deve adattarsi sopratutto al bambino. Camerette per bambini troppo elaborate, con superfici di legni e colori delicati rischiano di essere danneggiate presto se il vostro bambino è un poco vivace come lo sono tutti i bambini piccoli ansiosi di sperimentare il mondo, che sono soliti scarabocchiare su qualsiasi superficie o lanciare giocattoli per aria.
Anche la divisione degli spazi deve essere il quanto più possibile funzionale per lasciare spazio ai giochi, e calcolato tutto questo, non si può dimenticare il dettaglio che per le camerette per bambini  c’è bisogno di colori e forme che diano al bambino una sensazione di comodità, sicurezza, protezione e allegria. Per le vostre camerette per bambini potreste chiamare un decoratore d’interni, o procedere voi stessi a dipingere con degli stencil disegni e paesaggi, creando simpatiche scenografie.

 

 

I lettini per bambini vanno scelti con accuratezza quando si fanno camerette per bambini, infatti, il riposo notturno influisce sull’attività diurna, e se il riposo è di cattiva qualità anche le giornate ne saranno influenzate. Inoltre un letto scomodo può anche causare problemi nella crescita del bambino, favorendo problemi posturali e dolori articolari. Il letto deve essere scelto non troppo morbido, ne troppo duro, possibilmente con materassi e cuscini anatomici e in materiali ipoallergenici e con doghe in legno. Conviene anche tenere in conto che il vostro bimbo crescerà rapidamente: anche se piccoli lettini fanno tenerezza, comprare un letto singolo di grandezza normale sarà molto più utile se non volete comprare un letto nuovo ogni due anni!

 

lettini per bambiniIn caso di problemi di spazio ci sono molte sistemazioni per le camerette per bambini, dai letti a castello a mobili modulari, in cui in caso di arrivo di un secondo bambino sarà facile fargli spazio.

Altro accorgimento salva-spazi sono le camerette a ponte, in cui l’armadio forma un ponte in alto, al di sopra del letto disposto parallelamente rispetto alla parete. Accorgimento che permette di sfruttare al meglio lo spazio, ottenendo il massimo uso di una sola parete, lasciando spazio libero nelle camerette per bambini.

 

Per i genitori preparare le camerette per bambini non deve essere visto come un’operazione dispendiosa o complicata ma un autentico piacere: si può infatti esprimere la propria creatività e l’amore per i nostri figli in modo semplice regalando al nostro bambino il suo “angolino” privato dove dormirà, giocherà, studierà. In caso di bambini un po’ più grandi o della presenza di fratellini maggiori per allestire le camerette per bambini ci si può affidare direttamente agli interessati, chiedendo loro “consulenza” su quali siano i colori preferiti, le forme e le decorazioni più adatte. Questo coinvolgere i bambini li farà sentire ancora più a loro agio nella loro cameretta che sentiranno qualcosa di veramente personale e vi regalerà preziosi momenti creativi insieme.


Torta di Pannolini

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torta di pannolini 1Se una vostra amica ha un bebè o è in dolce attesa e volete farle un regalo, o siete voi che aspettate un bimbo e volete decorare la vostra casa con qualcosa che dopo vi sarà utile, la torta di pannolini fa al caso vostro.

Molti maschietti come me storceranno il naso alla parola torta di pannolini. Per chi non sa cos’è infatti, dire torta di pannolini non fa certo un buon effetto. Accostare qualcosa da mangiare con dei pannolini sembra strano, ma tranquilli, non si tratta di niente di tutto ciò!

 

Il nome torta di pannolini viene dalla forma, infatti si dispongono tanti pannolini in forma di torta a vari piani e alla struttura si aggiungono nastri, decorazioni, accessori e altri regali. Per i neogenitori è un regalo utile fino alla fine perchè oltre ad essere un’idea creativa, originale, di forte impatto visivo e decorativo, la torta di pannolini può essere usata dopo aver tolto i regali e dopo la nascita del bimbo, quando esaurito il fine decorativo, sarà usato fino all’ultimo dei pannolini.

 

torta di pannolini 2 - giochi per bambiniInsomma un regalo utile su tutti i fronti dunque. Ci sono imprese che offrono di creare composizioni con le torte di pannolini con vari “piani” di altezza, personalizzati per maschietti, femminucce o “neutro” per bimbi in arrivo di cui non si sa il sesso. La torta di pannolini però, essendo come abbiamo già detto un regalo utile, la scelta dei pannolini adeguati è indispensabile. A parte le grandi marche famose per le loro massicce campagne pubblicitarie, comprare tanti pannolini tutti insieme ci porterà a cercare marche che costino meno e che ci facciano risparmiare il costo dei loro marchi pubblicizzati. Una buona opzione , ottimo compromesso tra qualità e risparmio sono i Pannolini Lidl. La Lidl leader europeo nel settore del discount e della “marca bianca” produce ottimi pannolini di buona qualità, diverse dimensioni, anallergici, e a un buon prezzo, molte mamme italiane amano i Pannolini Lidl.

 

Un’impresa tutta italiana invece è quella che produce i Pannolini Pillo, anch’essi di alta qualità e di ottimo prezzo, dato che l’impresa non investe in pubblicità ma nei suoi stabilimenti produceva e tutt’ora produce pannolini per marche più “blasonate” di prodotti per l’infanzia di quelli che vediamo tutti i giorni in televisione e nei giornali.

 

pannolini lidlSe volete fare una torta di pannolini e nè i pannolini Lidl nè i pannolini Pillo vi convincono perchè siete degli ecologisti convinti e non vi piace buttare nella spazzatura chili di materiali sintetici che la natura difficilmente smaltirà in poco tempo e che andranno ad incrementare le discariche, allora la vostra soluzione per la torta di pannolini, sono i pannolini lavabili Coop, riutilizzabili e quindi non solo ecologici ma anche economici.

Giochi per bambini in internet

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I giochi per bambini possono essere un utile strumento per aiutare i bambini a familiarizzare con la tecnologia. Quando i nostri figli, affascinati dalla nostra “scatola magica” cioè il computer, ci chiederanno di poterlo usare e saranno curiosi di capire come funziona, certamente non possiamo lasciarli soli facendoli liberamente navigare ed esplorare i contenuti di un pc e di internet. Il bambino nei suoi primi passi con un computer deve essere guidato attentamente da un adulto e per venire incontro ai genitori e aiutarli nel difficile compito di educare informaticamente i bambini esistono tanti giochi per bambini utili didatticamente.

 

giochi per bambiniRicercando ad esempio “giochi x bambini” nel nostro motore di ricerca favorito appariranno centinaia di siti che ci permetteranno di scegliere giochi per bambini di tutti i tipi, educativi, didattici, rompicapo e semplici passatempi. I giochi per bambini interattivi si possono trovare per ogni età, dai due anni in su! Su internet la maggior parte dei giochi per bambini è gratis, molto spesso si tratta di giochi semplici, in flash, i cosidetti “casual games” che hanno senza dubbio la loro utilità e le loro ore di divertimento, ma che durano poco. Se volete per il vostro bambino qualcosa di più complesso e articolato che impegni loro e voi fianco a fianco, dovrete optare per comprarne uno, nei negozi di videogiochi è molto facile dirigersi nella zona corrispondente all’età del vostro bambino e al tema desiderato.

 

In ogni caso i giochi per bambini gratis su internet sono una risorsa importante: si tratta di giochi brevi con una curva di apprendimento bassa, che per la loro immediatezza possono aiutare il bambino a iniziare a familiarizzare con i comandi di un pc. Tra i giochi gratis per bambini esistono anche giochi per bambini interattivi dove ci si registra e si continua a giocare all’infinito, esplorando mondi virtuali costantemente aggiornati.

giochi x bambiniOcchio però che in questi giochi c’è anche una forte parte “sociale” e l’interazione del bambino con altri giocatori deve avvenire dopo una certa età e sotto la vigilanza di un adulto, internet purtroppo è piena di malintenzionati. Inoltre questi giochi sono quasi sempre gratis però poi diventano a pagamento per sbloccare ed ottenere extra nel gioco che il bambino (o l’adulto) giocatore inizierà a desiderare.

 

Anche per le femminucce, che tradizionalmente si vuole meno attratte dai videogiochi rispetto ai maschietti, esiste una vasta offerta di giochi per bambine, che con una grafica accattivante e temi che piacciono alle ragazze (moda, cuccioli, case…) risultano interessanti per le bambine che normalmente sembrano avere meno interesse per la tecnologia e i videogiochi.

 

Con i giochi per bambini interattivi i bambini possono esercitare la logica-matematica, imparare nozioni di storia e geografia, imparare a riconoscere le note musicali o capire come funziona un pc.

Se opportunamente guidati sin dall’infanzia ad un uso equilibrato della tecnologia possiamo aiutare i nostri bambini a forgiare il loro futuro in un mondo sempre più tecnologico.

Mamme e Bambini

Il senso dell’umorismo s’ impara fin da piccoli

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Avere il senso dell’umorismo non è una cosa innata. Ci sono bambini che sono particolarmente predisposti, altri meno.

E’ la famiglia e l’ambiente che il bambino frequenta a far crescere in lui il senso dell’umorismo. Dipende dal modo di essere dei genitori stimolare il bambino a sviluppare in lui il senso dell’umorismo.
Un bambino con il senso dell’umorismo è più simpatico agli altri, divertente e ha più amici rispetto a quello che non lo è e non apprezza nemmeno che gli altri lo siano.

Avere il senso dell’umorismo rende il bambino più sicuro di sè.

Accresce così la sua autostima, senza parlare poi del fatto che ridendo aumenta anche la sua salute fisica.
In ambito psicologico molti studi hanno affrontato l’argomento e sottolineato i benefici dell’autoironia, dello humor e della risata sui bambini.
Altri studi hanno messo in connessione umorismo e creatività. Come si insegna ai bambini a parlare, allo stesso modo, si deve insegnare la capacità di saper ridere.

Fin dalla nascita, il bambino osserva ogni singola espressione della madre, riconoscendo il suo stato d’animo e quindi quando è felice e se è triste o malinconica.

Il senso dell’umorismo nasce così, trasmesso dalla mamma che gli sta sempre accanto, specie i primi mesi di vita e da lei il bambino impara come interagire con il mondo che lo circonda. In questa fase, il neonato piange spesso a causa delle sue esigenze, ma ride anche molto.
Ride delle facce della mamma che gli fa le smorfie, con il sollecito o con un semplice sorriso.
Tipico è il gioco del cucù che il bambino ama molto fare e ride a crepapelle anche quando vede il ripetersi di un’azione più volte o l’emissione di un suono.

Con lo sviluppo intellettivo cresce anche il senso dell’umorismo e le parole che assumono un significato preciso possono essere utilizzare per fare ridere. Una filastrocca con un finale divertente, l’attribuzione di un nome diverso a una cosa oppure l’utilizzo di un oggetto come fosse un altro e così via.
Il senso dell’umorismo accresce il linguaggio e il bambino pian piano impara ad afferrare dei concetti sempre più difficili.

Già verso i 18 mesi i bambini iniziano a sviluppare il senso dell’umorismo, ma dipende sempre dall’ambiente farlo crescere sempre di più.

Già verso i 3 anni i bambini iniziano a comprendere le battute più articolate.

Come sviluppare nei bambini il senso dell’umorismo?

Quando in famiglia c’è un clima giocoso e allegro, se gli stessi genitori hanno uno spiccato senso dell’umorismo, di riflesso lo sarà anche il loro bambino.
Per questo motivo esistono bambini con uno spiccato senso dello humor e altri no.
Quando si scherza spesso, si deve provare a ridere ancora anche quando lo scherzo si ripete e con fa ridere più. L’importante è indurre il bambino a ridere.
Per sviluppare nei bambini l’umorismo, si possono scegliere letture adatte, con racconti divertenti e se il bambino non è caratterialmente portato al riso, mentre si legge, ci si può lasciare andare a una fragorosa risata, per stimolarlo.

Non bisogna pensare che l’umorismo c’è o non c’è perché si coltiva giorno per giorno e si deve iniziare fin da subito.

Come abbiamo già detto, dipende dalle persone che coinvolgono il bambino e quando in famiglia ci sono persone musone, è difficile che il bambino abbia un altro temperamento.
Non è un problema da sottovalutare, perché il senso dell’umorismo aiuta nei rapporti sociali e stimola la mente.
E’ utile fare un allenamento quotidiano con battute ironiche, scherzetti che rendono il clima anche piacevole.

Non sembra un compito facile, ma fin dalla nascita viene naturale essere giocosi con i bambini; con poco loro si divertono e gli adulti stanno preparando il terreno più adatto per forgiare il loro carattere.
In questo modo, sarà più facile, crescendo, essere capaci di rapportarsi con gli altri. Capire le battute e non sentirsi isolati nel momento in cui tutti scherzano e si divertono.
Con l’educazione, e fornendo sempre degli stimoli, si rafforzano le doti utili a cogliere l’ironia.

Ecco alcuni consigli per stimolare il senso dell’umorismo.

  • Per sviluppare il senso dell’umorismo, è importante stimolare la fantasia. Ciò permette di vedere al di la delle cose e saperci scherzare sopra. L’immaginazione è un bene prezioso perché si può andare oltre al ciò che non viene e si possono vedere le cose diverse da ciò che sono. Saper immaginare situazioni diverse al di fuori dei contesti in cui si vive, è un valido strumento per saper cogliere il non detto di una battuta scherzosa. La capacità di immaginazione inizia già dai 18 mesi di vita e va allenata per accrescere il senso dell’ironia.
  • Con la comunicazione e la lettura si aiuta il bambino a capire i concetti per permettergli di capire le battute scherzose. Spesso i ragazzi che non sono stati abituati a questo esercizio fraintendono le battute e si degenera in litigi a causa di una scarsa capacità comunicativa.
  • E’ importante aiutare il bambino a calarsi nei panni di un’altra persona per sviluppare il senso dell’umorismo. Per esempio, far finta di essere un bambino povero, o viceversa un principe, oppure un personaggio dei cartoni animati che può essere un animale o una persona. Con questo metodo si permette al bambino di comprendere meglio delle situazioni più complesse che nascono dall’ironia.

Occorre del tempo, ma pian piano si raggiungeranno i risultati e il bambino senza accorgersene interagirà con gli altri utilizzando tutte le sue risorse, tra cui anche il senso dell’umorismo.

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Le carie infantili ci sono ma non si vedono. Ecco il modo per sconfiggerle

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Spesso le carie ci sono, ma sono nascoste e per accertarsi che i denti siano in salute è bene non eccedere con gli zuccheri.
Educhiamo fin da piccoli i bambini a una quotidiana igiene orale e a mangiare cibi poveri di zuccheri.

Una ONLUS che comprende i maggiori esperti a livello mondiale in ambito odontoiatrico, pediatrico, nutrizionale e di sanità pubblica, si occupa di promuovere delle iniziative atte ad arrestare il progredire delle carie dentali a livello mondiale.

In questo modo, “Alleanza per un futuro libero dalla carie”, aumenta la consapevolezza dei genitori promuovendo delle corrette abitudini di igiene orale.

Quello delle carie infantili è un argomento molto delicato considerando che ne sono colpiti fino al 90% dei bambini in età scolare a livello mondiale.
Gli esperti in materia ci danno alcuni consigli per evitare che le carie infantili aumentino sempre di più.
La causa delle carie è determinata dal mancato controllo ed equilibrio della flora batterica orale e pertanto una quotidiana igiene orale è indispensabile fin dalla nascita.
Molte mamme ritengono che non sia necessario lavare i denti del neonato e fino ai 3 anni non abituano i bambini a questo genere di pulizia, ma è un errore grave poiché si inizia a creare il terreno adatto alla insorgenza delle carie dentali.

Come prevenire l’insorgenza delle carie.

Molto spesso le carie non si notano e quando il bambino viene portato dal dentista, ecco che si scopre una serie di carie che non ci si aspettava.

Per prevenire le carie bisogna essere consapevoli dell’importanza di un igiene orale fin dalla nascita. Incredibile da dirsi, ma è proprio così perché anche il latte provoca nella bocca un’acidità che genera dei batteri.

Quando le gengive si stanno preparando per accogliere i primi denti si deve fare in modo di evitare batteri in bocca e questo permette ai denti di svilupparsi sani e senza carie. Con una semplice garza imbevuta di acqua fisiologica, si può pulire il cavo orale e rimuovere il latte residuo.

Dal giorno in cui spuntano i primi dentini bisogna ricorrere a un spazzolino dalle setole morbide e un dentifricio specifico per i bambini così piccoli. Dl momento che lo spazzolino diventa un mezzo indispensabile per rimuovere la placca batterica, è importante abituare il bambino a una routine quotidiana. 

Dopo ogni pasto, lavare i denti e se non si vuole utilizzare sempre il dentifricio, si possono  spazzolare i denti e risciacquare la bocca con sola acqua. Questa abitudine è importante specie se i bambini si trovano fuori casa. Rimuovere il cibo annidato tra i denti diventa indispensabile.

L’esperto ci consiglia di scegliere bene nel momento in cui il bambino deve utilizzare il dentifricio. Si deve trattare di una pasta dentifricia al fluoro, ma bisogna controllare la percentuale  contenuta in ciascun dentifricio e scegliere quello adatto all’età del bambino.

Per i bambini al di sotto dei 6 anni, il dentifricio più adatto sarà quello a basso contenuto di fluoro, mentre dai sei anni in poi è più indicato scegliere quello con almeno 1000 ppm di fluoro.

Per quanto riguarda la quantità, per i piccoli fino ai 3 anni basta metterne un leggero strato sullo spazzolino. In seguito aumentarne la quantità, ma solo se il bambino è in grado di lavare i denti senza deglutire il prodotto.

Quanto è importante il fluoro nella protezione dentale e nella lotta contro le carie?

Da quando nei primi del ‘900 sono state studiate le proprietà del fluoro, gli esperti hanno imparato la loro grande efficacia protettiva sui tessuti dentali. Il fluoro svolge una doppia azione all’interno della bocca. Vediamo qual è il suo meccanismo.

Il fluoro agisce direttamente sulla proliferazione batterica riducendo i responsabili dell’insorgenza delle carie. Sui denti, agisce sula superficie dello smalto a contatto continuo con l’ambiente orale, rendendolo più resistente alla demineralizzazione indotta da un pH acido.

Tutte le volte che si mangia, lo smalto viene messo in continuazione a contatto con queste variazioni del pH orale che sono tamponate dall’azione della saliva.

I nostri esperti ci consigliano perciò di utilizzare continuamente il dentifricio a base di fluoro sui bambini per proteggere il loro cavo orale dall’attacco dei nemici dei denti.

Perciò fin dalla prima colazione, abituare i bambini a una regolare igiene orale, ripetendo questa routine tutti i giorni e dopo ogni pasto.

Quali altri accorgimenti possiamo adottare per prevenire la comparsa della carie?

Senza dubbio, i bambini devono essere sottoposti a visita dentistica periodicamente, in modo che il professionista sappia come agire per ovviare alla formazione delle carie. Ci può essere un inizio di carie in qualche dente, che andrà eliminata. Se c’è un dente da otturare o degli spazi da chiudere, sarà necessario che il dentista proceda nella maniera dovuta, con la sigillatura dei solchi e delle fessure per aiutare il cavo orale a mantenersi più pulito possibile. Esistono dei gel ad alta concentrazione di fluoro da applicare sui denti sia a casa che dal dentista.

Grazie alla ricerca, ci sono prodotti che grazie alla loro composizione, aiutano a neutralizzare gli acidi dello zucchero presenti nella placca che possono danneggiare i denti.

Un compito da fare a casa, naturalmente è quello di sostituire lo spazzolino almeno ogni 6 mesi e di sciacquare la bocca molto bene ogni volta che si mangia.

Quanto è importante l’alimentazione nella prevenzione delle carie?

Ultima raccomandazione, ma comunque molto importante è l’alimentazione. Le sane abitudini alimentari sono indispensabili per aiutare i nostri bambini a mantenere la salute del cavo orale. E’ importante sia la qualità dei cibi, ma anche la frequenza di pasti e spuntini che vengono consumati.

E’ necessario aiutare i nostri bambini a mangiare senza ricorrere allo zucchero perché avere la cattiva abitudine di aggiungerlo nei cibi per invogliare i bambini a mangiare è molto pericoloso non solo per la salute orale, m anche per prevenire sovrappeso e tutte le conseguenze che ne derivano.

Per fronteggiare l’insorgenza dell carie, basta non abituare i bambini a mangiare sempre caramelle per impedire che in questo modo gli zuccheri messi costantemente a contatto della bocca, generi una flora batterica nemica dei denti.

Anche se i bambini hanno i denti da latte che verso i sei anni cadranno, devono essere ugualmente protetti perché prepareranno il campo a quelli definitivi.

Come sostituire le merendine e le caramelle tanto amate dai bambini?

E’ difficile togliere delle cattive abitudini, ma piuttosto è meglio abituare i bambini da subito a mangiare sano e in questo modo sarà molto facile aiutare i denti a mantenersi in salute.

Una merenda sana e anche più nutriente è il panino con del prosciutto e del formaggio che può sostituire benissimo la classica merenda dolce, preconfezionata ricca di zuccheri raffinati.

Al suo posto si possono preparare dei dolci fatti in casa perché in alcun modo si può impedire ai bambini di mangiare gelato, crostate e torte.

La cosa fondamentale è correre a lavarsi i denti.

 

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Perché i bambini fanno più capricci con la mamma?

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Spesso i bambini con gli estranei sono bambini buoni ed educati, con il papà sono ubbidienti e tranquilli, ma quando arriva la mamma il loro comportamento muta improvvisamente. Cosa succede?

Molte mamme notano un atteggiamento insofferente dei bambini nei loro confronti, ma non riescono a capirne il motivo.
Sono tanti gli interrogativi che una madre si pone. Forse i bambini sono arrabbiati perché sono restati a lungo a scuola o dai nonni, in attesa che facesse ritorno a casa; si sentono esclusi a causa dell’arrivo di un fratellino e in qualche modo cercano di attirare l’attenzione facendo dei capricci oppure perché vogliono fare pesare il fatto di essere stati trascurati.

Chiediamo allo psicologo quali potrebbero essere le cause scatenanti di questi capricci.

I capricci possono definirsi un fenomeno fisiologico per i bambini, guai se non ci fossero. Avremmo d’avanti bambini senza voglia di provare degli stimoli e di confrontarsi con il mondo che li circonda. I capricci permettono loro di provare delle emozioni.

Perché i bambini fanno i capricci?

I capricci fanno parte di loro. Con i capricci, i bambini provano le loro esperienze e sperimentano fino a che punto possono spingersi e attraverso di loro scoprono quali sono le risposte dei grandi dai quali desiderano ricevere regole e insegnamenti.

Ma qual è il motivo per cui con le mamme sono più capricciosi?

Molte mamme si sentono dire dalle maestre o dai nonni che sono stati bravi e obbedienti e poi quando tornano a casa iniziano a essere capricciosi e fanno finta di non sentire le richieste della mamma. Sono distratti e disobbedienti.

Consideriamo il fatte che i bambini con la mamma sono veramente se stessi; non devono fingere di essere quelli che non sono.
Se hanno voglia di camminare scalzi o di togliere i vestiti, non esitano a farlo. Se preferiscono non indossare una determinata maglia o non legare i capelli, non si creano problemi come quando a scuola molte cose sono proibite o dai nonni si devono comportare a modo.

I bambini con la mamma stanno bene. Sentono di poter fare tutto ciò che vogliono perché sanno che comunque sono amati e accettati per quello che sono.

Spesso le mamme, a questi atteggiamenti capricciosi dei loro bambini, si sentono sconfitte; penano di sbagliare qualcosa nell’educazione e le tentano davvero tutte.
Così i bambini si vedono di fronte una mamma irritata, che li punisce e li mette in castigo e a volte perdendo la pazienza, vola anche qualche scapaccione. Non è ciò che i bambini vorrebbero vedere perché la mamma è la persona che più di tutti deve comprenderli e rassicurarli in ogni momento.

Lei deve restare comunque dolce e affettuosa come sempre.

I bambini hanno le stesse esigenze degli adulti e come loro hanno bisogno di scaricare il nervosismo e la stanchezza accumulati durante la giornata. Pertanto, se la giornata è andata male perché un compagno li ha offesi o hanno ricevuto uno sgarbo, ecco che di fronte alla mamma buttano fuori tutta la loro rabbia e trova il coraggio di sfogarsi piangendo e gridando.

Spesso, i capricci del bambino sono un modo per tenere la mamma più legata a sè. Spesso i bambini non sopportano di essere lasciati a scuola o con la tata e così iniziano a piangere sperando così che la mamma cambi idea è spesso fanno centro.
Le maestre cercano di tranquillizzare le mamme proprio perché sanno che una volta andate via, il bambino si calmerà automaticamente.

Solitamente, il momento più difficile della giornata è la sera quando mamma e papà sono molto stanchi e vorrebbero un po’ di relax.

E’ proprio difficile poter tranquillizzare e addormentare subito i bambini. I bambini sono stanchi, irritabili, ma soprattutto sentono nei confronti della mamma un senso di rancore per essere stati lasciati troppo a lungo dai nonni o con il papà. Con dei capricci apparentemente immotivati, vogliono in qualche modo punire la mamma che gli è stata lontano troppo a lungo.

Per quanto lei li abbracci, li coccoli e tenti di consolarli, non è facile che smettano di fare capricci. Pare non si consolino mai e si mostrano scontrosi e difficili da gestire, finché crollano dalla stanchezza.

Spesso il bambino reagisce male a causa del comportamento della mamma.

Nessuno è nato genitore e purtroppo ci sono mamme troppo prese da impegni di lavoro o dalla voglia di ricerca di libertà. I bambini percepiscono il poco trasporto di queste mamme nei loro confronti che nonostante molto presenti fisicamente, non lo sono mentalmente.
Non giocano con loro e si infastidiscono quando i bambini pongono molte domande. Vorrebbero che i loro piccoli se ne stessero tranquilli per conto loro e non disturbare, né loro, né il papà con cui desiderano trascorrere momenti di intimità o una cena tranquilla.
Figli di mamme di questo tipo sono maggiormente irrequieti e le loro mamme non sanno proprio come gestirli. I bambini percepiscono lo stato d’animo dei grandi e capiscono per quanto loro vogliano nasconderlo, quando una mamma è irritata, distratta e frettolosa nel momento in cui i bambini chiedono più attenzioni.

Come fare in modo che i bambini siano meno capricciosi con le mamme?

In questi momenti difficili da gestire, bisogna permettere al bambino di scaricate questa sua tensione. Non si tratta di viziarlo, ma di dargli la possibilità di esprimere ciò che prova.

Sempre entro dei limiti che non devono andare nella maleducazione, nell’uso di parole inappropriate o in atteggiamenti che potrebbero fare male a se stessi e agli altri, i bambini devono avere modo di esternare le proprie emozioni.
Impedendoglielo, si provocherebbe un atteggiamento di chiusura e susciterebbe una tensione tale che giorno dopo giorno sfocerebbe in comportamenti difficili da gestire sia a casa che a scuola o dai nonni.

Nei momenti in cui i bambini stanno facendo tanti capricci, è bene parlare loro a bassa voce e con gentilezza, mostrandosi calmi, per suscitare in loro lo stesso comportamento.

In questo modo, spiegare con assoluta calma che la mamma ha dovuto fare delle commissioni importanti e che così facendo è più libera nel fine settimana per poter andare insieme al parco o al mare.
L’importante è che ciò che si promette si deve mantenere, sennò sarà meglio non fare delle promesse che non si possono rispettare.

Ponendosi in modo comprensivo non vuol dire cedere ai capricci del bambino, anzi è bene dirgli che anche se la mamma comprende la sua rabbia, purtroppo non può accontentare il suo capriccio; quindi dolci e affettuose, ma allo stesso tempo ferme e decise nel non voler cedere.

Come si fa a non cedere ai capricci dei bambini?

E’ un classico. Quando è ora di pranzo e i bambini devono consumare un pasto preparato dalla mamma, fanno un mucchio di storie. Magari a scuola, la maestra dice che hanno  mangiato tutto e fatto persino il bis. A casa, invece, sono sempre svogliati e fanno un mucchio di capricci. Molte mamme, non credono quando un’insegnante afferma che il loro bambino ha mangiato tutto, poiché si riferiscono a quando sono a tavola insieme e lui mangia come un uccellino.

Perché il bambino con la mamma è capriccioso?

Lui si rende conto che per la mamma è molto importante che lui mangi e così lo fa apposta. In questi casi, non bisogna insistere e tanto meno assillarlo in continuazione. Piuttosto è bene mostrarsi serene nel dire che può capitare di non avere fame, ma che deve restare seduto fin a quanto tutti hanno finito. Se dopo pranzo inizia con le richieste di merendine varie, non bisogna cedere.

Se i capricci scattano alle giostre o al parco giochi, perché piangendo, il bambino dice che non vuol scendere dalla giostra o insiste nel voler fare altri giochi. Bisogna spiegargli pacatamente che purtroppo dovete andare via perché si è fatto tardi. Quindi, dopo avergli concesso un ultimo gioco, bisogna avviarsi verso l’uscita in maniera decisa. Il bambino risponderà positivamente al comportamento determinato della mamma.

Se i capricci del bambino esasperano così tanto i genitori, al punto di provocare dei conflitti all’interno della famiglia, meglio rivolgersi a uno psicologo.

 

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Sonnellino pomeridiano. Perché è importante per lo sviluppo intellettivo dei bambini

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Uno studio recente ha scoperto che il sonnellino pomeridiano è in grado di migliorare la concentrazione, il ragionamento non verbale e la memoria spaziale dei bambini.

Quanti bambini fanno il sonnellino pomeridiano e, invece, quanti non ne vogliono proprio sentire di andare a dormire nel pomeriggio anche per poco tempo.

Molte mamme preferiscono che i loro bambini dormano nel pomeriggio in modo che sono, poi, meno irrequieti, altre, invece preferiscono che non dormano di giorno per permettere così di andare a dormire presto la sera.
Il Pediatra stesso consiglia il sonnellino pomeridiano ed è soprattutto importante rispettare le esigenze del bambino.

Bambini in età scolare. Perché è importante il sonnellino pomeridiano.

Ai bambini fa bene riposare nel pomeriggio. Specialmente quelli in età scolare, ne hanno maggiormente bisogno, prima di riprendere i compiti scolastici.
Ogni giorno, tornano da scuola stanchi a causa delle lunghe ore di lezione svolte in classe. Anche 45 minuti di sonno li aiuta a ricaricare le energie e ricominciare. In questo modo. i bambini sono maggiormente concentrati e la loro memoria è più accentuata.

Come dimostra una ricerca effettuata, pare che i bambini che hanno l’abitudine di dormire almeno cinque giorni su sette, hanno maggiore cura nello svolgimento delle loro attività e ci mettono più attenzione. In special modo, fa molto bene se si trovano nel periodo della prima adolescenza.

La ricerca dell’Università del Delaware, pubblicata sulla rivista Behavioural Sleep Medicine, ha dimostrato che il pisolino pomeridiano migliorerebbe il livello di attenzione, la memoria spaziale e il ragionamento non verbale negli adolescenti.

Gli studiosi del ritmo circadiano hanno approfondito la ricerca sui bambini nella fase della prima adolescenza e hanno notato l’esigenza di dormire nel pomeriggio a causa della sveglia mattutina che li priva di ore di sonno. Se così non fosse, verrebbero privati di ore di sonno importanti per il loro sviluppo intellettivo.

La ricerca è stata effettuata su un campione di 363 giovani cinesi con un’età media di 12 anni. Questi bambini hanno l’abitudine di fare il pisolino pomeridiano e gli studiosi hanno misurato il riposino del pomeriggio, la durata del sonno notturno, la qualità del sonno e le prestazioni in diverse attività neurocognitive.
Ebbene, è emerso che i bambini con l’abitudine di dormire più a lungo nel pomeriggio, hanno avuto un sonno notturno significativamente migliore. Ancora, chi ha svolto un sonnellino in quasi tutti i giorni della settimana, ha dimostrato una maggiore attenzione, un aumento del ragionamento non verbale e tempi di reazione più rapidi relativi alla memoria spaziale.

Bambini in età pre-scolare. Un’altra ricerca li ha osservati da vicino.

Per quanto riguarda i bambini piccoli, si sa che non stanno un attimo fermi e quindi dormire nel pomeriggio gli fa molto bene. Dipende da soggetto a soggetto, però; infatti, a causa della loro energia, spesso, non sentono la necessità di fare il sonnellino pomeridiano.
La cosa importante è concedergli la possibilità di riposarsi se ne sentono il bisogno. Questo li aiuta, anche se piccoli ad aumentare la loro energia, a memoria e l’attenzione che gli servirà per il futuro scolastico.

Una recente ricerca, si è occupata dei bambini in età pre-scolare e ha confermato l’importanza del sonnellino pomeridiano. Se ne è occupato uno studio dell’Università di Tucson in Arizona che ha osservato lo sviluppo infantile.

E’ emerso che il bambino che dorme nelle ore pomeridiane è più veloce nell’apprendimento, rispetto a chi non dorme.

Sono stati esaminati due gruppi di bambini di 3 anni d’età; metà con l’abitudine di dormire nel pomeriggio e l’altra metà che non faceva mai il sonnellino pomeridiano.

Sono stati chiamati a svolgere degli esercizi di memoria e subito dopo, alcuni di loro sono stati mandati a dormire per 30 minuti, altri, invece, no.
Il giorno seguente, i bambini sono stati sottoposti all’esercizio del giorno prima.
Ebbene, ricordavano bene coloro che avevano fatto la pennichella, rispetto al gruppo di bambini che era rimasto sveglio.

Per concludere, il sonnellino pomeridiano, fatto nelle prime ore del pomeriggio aiuta il bambino a ricaricarsi, essere in forma fisica e mentale e di conseguenza riesce a concentrarsi meglio e avere una buona memoria.

 

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Le passioni trasmesse dal papà quanto contano per il bambino

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Le passioni trasmesse dal papà hanno una grande importanza nello sviluppo del bambino. Fin dai primi attimi di vita, i papà devono prendersi cura dei loro figli, li devono accudire e trasmettergli la loro personalità.

I bambini necessitano di entrambe le figure di riferimento per crescere con il giusto equilibrio psicofisico.

Spesso i papà non trovano il coraggio di prendersi cura dei loro bambini perché troppo delicati. Invece, non devono sentirsi inadatti o sottovalutarsi, e se svolgono una professione troppo pesante o amano uno sport che per un piccino non è molto indicato, la loro forza e il loro carattere serve comunque per rafforzare la personalità del bambino in crescita.

I bambini hanno bisogno sia della tenerezza, delle coccole e della figura femminile, ma sentono il bisogno di ricevere quella forza che gli arriva dalla voce forte e dall’abbraccio possente di un padre.

Papà e figli devono trascorrere più tempo assieme. Perché trasmettendo le loro passioni sono tanti i benefici che un bambino ne può trarre.

Un padre deve trasmettere l’energia, le proprie emozioni e la sua gioia, ma non nascondere le sue fragilità e la fatica occorsa nell’affrontare le situazioni. Quando è stanco e nervoso, è bene condividere con il proprio bambino anche questo stato d’animo, perché i bambini imparino che nella vita non è tutto facile.

Rendendo partecipe il bambino delle proprie passioni, con i pro e i contro, lo aiuta a crescere forte e a saziare la sua curiosità.

Un bambino desidera conoscere il luogo dove il papà trascorre la maggior parte della giornata, quindi una mattinata in cantiere con le dovute precauzioni o in ufficio, fanno molto bene allo sviluppo cognitivo e psicologico del bambino.

Trascorrere più tempo con il proprio papà, che trasmette le proprie emozioni permette di rafforzare questo legame naturale e accrescere l’autostima reciproca.

Un buon padre fa un bravo bambino.

Lo dimostra la ricerca quanto sia importante che un padre trascorra molto tempo con il proprio figlio. Legame forte e duraturo e allo stesso tempo benefici per la crescita e lo sviluppo del bambino.
Sia il buon esempio che la presenza di un buon padre lasciano la loro indelebile impronta sulla personalità dei loro figli.
Non importa quali siano le passioni, un padre non deve crearsi alcun problema perché la cosa importante è mostrare come ci si pone di fronte alla fatica e la tenacia per raggiungere gli obbiettivi.
Questo forgia il bambino, lo fa crescere forte e responsabile fin da piccino. In questo modo, un bambino non teme le novità e gli impegni da affrontare, si sente più sicuro e l’esperienza del padre gli serve per crescere. Il papà è un importante punto di riferimento.

Il compito dei genitori è insegnare tutto ciò che loro già sanno.

Non importa quali siano le loro passioni, si tratta di strumenti che devono servire per aprire la mente a un bambino, accrescere la sua sensibilità e permettergli di fare delle scelte future.

Se il papà ama stare ai fornelli, ecco che coinvolgere il proprio bambino a preparare una pizza diventa un modo per stare più tempo assieme. E’ divertente mettere le mani in pasta e diventa un gioco fatto di amore e unione che si consolida sempre di più.

I padri amano il calcio?

Nel tempo libero si può scendere in piazza a giocare oppure organizzare una partita insieme ai compagni e i loro padri, mentre le mamme sono a lavoro o stanno accudendo il fratellino più piccolo.

Amano disegnare o dipingere?

I bambini amano essere coinvolti nel ridipingere una cameretta o semplicemente rinnovare una scatola o una cassetta.

Trasmettere le proprie passioni ai figli, diventa per loro una sorta di eredità da tenere cara e gli permetterà di mettere a frutto l’esperienza acquisita.

Permettendo al bambino di conoscere meglio il proprio padre con i suoi punti di forza, ma anche con le proprie debolezze, impara ad amarlo e stimarlo di più.

Un padre dinamico, con tanta voglia di fare, crea esperienze uniche per tutti i membri della famiglia. E’ importante il coinvolgimento emotivo e appena c’è un po’ di tempo libero è bene organizzare un’escursione in luoghi dove c’è da imparare sempre qualcosa. Grotte, cave e luoghi che hanno lasciato le tracce di un passato di storia.

Fare un viaggio tutti insieme e partecipare a iniziative cittadine, eventi culturali e tutto ciò che collega alle passioni del papà per accrescere anche le conoscenze del figlio.

Leggere e vedere insieme documentari, andare al cinema o guardare a casa una videocassetta; recarsi a teatro e alle feste cittadine. Essere presente alle sagre e partecipare alle mostre d’arte. Fare insieme dei corsi di cucina per famiglie e andare su internet per scoprire con video e immagini quante cose nel mondo ci sono da esplorare.

Per sviluppare la curiosità di un bambino ci sono miliardi di cose da fare. Per permettergli di fare altrettante domande a cui spesso è anche difficile rispondere.

Un buon padre non è colui che porta a casa tanti soldi che permettono al bambino anche di andare a scuola calcio o alla gita. Un figlio ha bisogno della sua presenza per crescere insieme e fornire a attingere da lui tutti quegli strumenti che lo aiuteranno a crescere con responsabilità e divenire a sua volta un buon papà.

Un padre non deve mostrare solo il suo lato duro e severo, ma un bambino ama scoprire in lui anche le sue debolezze.

Un figlio resta figlio per sempre e se un padre non lo ha ancora fatto, non è tardi per ritagliarsi del tempo libero e trascorrere più tempo con il suo bambino. Si fanno i compiti assieme e poi via in giro a giocare e soprattutto parlare tanto.

I padri che trascorrono più tempo con i loro bambini, si sentono anche loro ritornare alla loro infanzia e se non è stata molto bella, si può sempre recuperare, guardando avanti per costruire un futuro migliore con il proprio figlio.

Molti genitori separati fanno del male ai figli quando un genitore vieta all’altro di vedere il proprio figlio. Non riflettono sul male che stanno facendo a un bambino in crescita che ha bisogno di figure solide a cui aggrapparsi. Un bambino non giudica, ama i genitori per quello che sono e se si sente amato è tutto ciò di cui hanno bisogno.

Lo dimostra la scienza che i figli di papà presenti durante la loro crescita e che stanno molto tempo assieme trasmettendogli le loro passioni, accrescono il loro QI intellettivo. 

Avranno maggri soddisfazioni professionali, un’ autostima più alta e una maggiore fiducia in se stessi. Specie le bambine faranno le scelte migliori nel momento di relazionarsi con un partner. Bambini che si sono rapportati bene con i loro papà diventeranno degli adulti con dei legami sociali positivi.

 

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Occhio pigro o ambliopia nei bambini. Come aiutarli

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L’occhio pigro è un disturbo del bambino che se non curato può rimanere per sempre e creare problemi nella lettura e nella visione in generale. Ecco come intervenire per migliorare e risolvere questo problema.

Mio figlio forse ha l’occhio pigro, non vuole leggere e stropiccia gli occhi. Come si fa a diagnosticare questo problema e porre i rimedi?

Si raccomanda di sottoporre il bambino a visita oculistica periodica, fin dai primi anni di vita. Con questa sana abitudine si evita così che se ci sono dei problemi, questi non vengano trascurati e risolti in tempo.

Gli oftalmologi americani hanno posto delle linee guida per aiutare le mamme e i bambini a risolvere il problema dell’occhio pigro.

Vediamo innanzitutto che cos’è l’ambliopia, chiamata comunemente occhio pigro.

Come spiega l’esperto, in parole semplici si tratta di avere un occhio che vede meno dell’altro, per quanto riguarda l’acutezza visiva. Di conseguenza, l’altro occhio, in un certo modo deve fare uno sforzo maggiore quando si tratta di mettere a fuoco un oggetto.

Per poter capire in cosa consiste il problema, bisogna scoprire cosa accade nella corteccia cerebrale interessata all’elaborazione delle immagini. Arrivando le due immagini catturate dai due occhi, si tende a preferire quella più nitida. Pertanto, lavora meglio l’occhio che vede immagini più nitide, piuttosto dell’altro con una visione più sfocata.

Secondo quanto riferito dalle linee guida dell’Accademia americana di oftalmologia, pubblicate nel 2017, l’ambliopia interessa lo 0,7-1,9% dei bambini tra sei mesi e sei anni e l’1-5,5% dei bambini in età scolare.

Occhio pigro. Queste sono le cause.

Forse molti non sanno che l’ambliopia può colpire anche entrambi gli occhi e può dipendere da diverse condizioni.

Malattie come la cataratta congenita, l’opacità corneale, la ptosi palpebrale e infiammazioni di origine infettiva; questi sono tutti disturbi che impediscono alle immagini di arrivare in modo corretto alla retina.

Lo strabismo che è un difetto degli occhi di cui soffrono molti bambini che spesso nascono con questa condizione;

Difetti refrattivi della vista come l’astigmatismo, un problema diffusissimo nella popolazione mondiale.

Quali sono i campanelli d’allarme che devono metterci in guardia?

L’occhio pigro si può presentare da subito, cioè fin dalla nascita. Durante la fase di sviluppo della vista e delle strutture nervose che sono interessate a raccogliere e interpretare le immagini, ecco che gli occhi possono avere questo problema.

Il bambino deve essere sottoposto alle visite oculistiche periodiche e fino agli 8/9 anni di vita, si può presentare questo problema che si può correggere; basta che non si aspetta troppo e avere un po’ di pazienza e buona volontà a seguire i consigli dello specialista.

Purtroppo, sono molti i genitori che sottovalutano il problema ed ecco che quello dell’occhio pigro diventa una patologia con cui bisogna conviverci per sempre.

L’ambliopia è un problema che si può correggere quando si presenta, poiché vi è una certa plasticità delle strutture che consentono il collegamento tra cervello e nervo ottico.

Lo specialista spiega che possiamo paragonare gli occhi a due casse stereo e dobbiamo immaginare che una abbia la manopola del volume posizionata al massimo e l’altra bloccata a metà. C’è un intervallo di tempo in cui possiamo intervenire e spostare la manopola al massimo. Dopo di che non sarà più possibile e quindi da quella cassa la musica si sentirà a un volume più basso.

Ebbene, nei primi anni di vita si può intervenire nella correzione dell’occhio pigro, invece, aspettando troppo non sarà più possibile.

Per scoprire se si è affetti da ambliopia esistono dei test a cui il bambino può essere sottoposto. Solo così si può identificare; perché, spesso, l’occhio pigro non porta alcun disturbo. Per questo motivo, prima si accerta e prima si inizia ad intervenire.

Già alla nascita viene fatto al neonato il test del riflesso rosso e in certi ospedali lo si consiglia entro l’anno di vita del bambino. Con questo test si verifica se le vie ottiche sono libere oppure ci sono dei problemi che possono essere una cataratta congenita.

Il test di Lang è un altro esame importante a cui il pediatra ricorre nel corso dei bilanci di salute, in genere verso i 2 e i 3 anni di vita del bambino. Permette di valutare la capacità di visione binoculare o stereoscopica.

Lo specialista consiglia che se fino ai 3 anni il bambino non è stato mai valutato, adesso è il momento giusto per farlo e pertanto lo si deve sottoporre a visita oculistica per valutare l’acuità visiva.

Fin qui, abbiamo raccomandato di correre ai ripari al più presto possibile, ma ancora non abbiamo parlato di come fare per risolvere questo difetto della vista.

Innanzitutto, se l’oculista ha diagnosticato un problema risolvibile chirurgicamente, come la cataratta, bisogna intervenire e risolvere il difetto migliorando così l’acuità visiva. Se c’è un difetto della vista da correggere con gli occhiali, si deve provvedere con delle lenti dalle montature leggere e colorate che convincano il bambino ad indossarli tutti i giorni.

Una soluzione efficace è il bendaggio.

Si tratta di un sistema che induce il cervello a considerare anche le immagini che gli arrivano anche dall’occhio pigro. Con il bendaggio, cioè con l’occlusione dell’occhio sano con una benda, il cervello è obbligato ad accettare anche le immagini meno chiare e si abitua a conviverci.

Un tempo, molti bambini anche piccoli erano costretti a restare per tutto il giorno con il bendaggio, ma oggi, si ritiene che sono sufficienti circa 5 ore giornaliere per essere in grado di correggere l’occhio.

Lo specialista consiglia di essere costanti e seguire le raccomandazioni dell’oculista e non paragonare un bambino ad un altro, poiché ognuno può avere problematiche diverse. In genere, il bendaggio va portato per un paio di anni per raggiungere i risultati sperati.

Per averne i benefici e quindi iniziare a guarire, è bene tenere il bendaggio quando si guarda la TV o si legge, ma anche quando si fanno altre attività dove si impegna la vista. Nelle ore di riposo, invece, si può anche togliere.

Un bendaggio efficace va applicato direttamente sull’occhio e mai sulla lente, poiché il bambino tenderà istintivamente a guardare su oppure giù per poter vedere senza ostacoli. E’ consigliabile il cerotto che si trova nelle farmacie. E’ comodo, è adesivo e non si stacca nemmeno con l’acqua o il sudore.

Come stabiliscono le linee guida americane, quello del bendaggio è il rimedio migliore. E’ compito dei genitori collaborare con lo specialista e coinvolgere il bambino a rispettare questo metodo, senza traumi e paure.

 

 

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Nao è l’amico ideale di tutti i bambini affetti da autismo

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Nao è il nuovo progetto innovativo che aiuta i bambini affetti da autismo a comunicare con gli altri.

Da sempre, con la Ricerca ci si è impegnati ad entrare nel misterioso mondo dei bambini affetti dai disturbi dello spettro autistico.

Questo genere di bambini presenta una riduzione notevole delle capacità comunicative e un tempo le famiglie li isolavano per proteggerli dalla società. Oggi le cose sono cambiate. Anche questi bambini hanno la possibilità di interagire con gli altri.

Gli studi approfonditi in materia, trovano sempre delle nuove soluzioni e negli anni, sono state adottate molte tecniche per curare l’autismo. Anche in questo campo, la tecnologia ha contribuito molto.

I tempi stanno cambiando ed è stato creato un robot a misura di bambino per migliorare i problemi comportamentali dei nostri piccoli amici.

Incredibile, ma vero perché sembra un controsenso, ma è stato messo a punto un robot in grado di aiutare i bambini a socializzare.

I risultati della ricerca condotta a riguardo, sono stati presentati alla riunione annuale della Società internazionale per l’autismo, a Rotterdam.

Fino ad poco tempo fa, gli animali erano la soluzione adottata in molti casi di disturbi del comportamento. Un animale domestico è di grande aiuto per tutti coloro che soffrono di ansia, forte timidezza, paura o hanno difficoltà a rapportarsi con gli altri.

Un cane o un gatto fanno compagnia, funzionano da calmante e aiutano ad essere più sensibili e capaci di prendersi cura degli altri.

Ora ci si è spinti più in là perché oggi la medicina si unisce alla tecnologia. Sappiamo quanto il gioco sia un mezzo di apprendimento efficace fin da piccolissimi e con questa creazione si desidera inserire nel gioco un robot.

Il team della Vanderbilt University, ha introdotto un nuovo metodo di cura. Alla terapia unisce anche l’utilizzo di un robot umanoide chiamato Nao. Possiede dei sensori ed è collegato a telecamere e computer.

I terapeuti, per aiutare i bambini con problemi di apprendimento e in particolare affetti da autismo, hanno utilizzato per decenni il Pivotal Response Treatment (PRT), una forma di analisi comportamentale che utilizza il gioco per aumentare il desiderio dei bambini di apprendere un buon comportamento sociale.

In questo studio, i ricercatori olandesi hanno valutato se PRT che includeva il robot avrebbe avuto un’impressione più duratura sui bambini.

Il compito di Nao è quello di sviluppare nel piccolo paziente le capacità di base di apprendimento sociale, grazie a un sistema chiamato ARIA, che significa Adaptive Robot-Mediated Intervention Architecture. Questo sistema è in grado di fornire al bambino dei comandi vocali e delle indicazioni visive.

Generalmente, i bambini autistici hanno grosse difficoltà a stabilire un contatto visivo con le altre persone e a mantenerlo. NAO cattura l’attenzione dei bambini, tanto da riuscire a tenere il contatto visivo per un tempo elevato.

Secondo i ricercatori, il robot di ultima generazione è stato testato già su alcuni bambini autistici, associato a una terapia specifica. Ebbene, sono stati evidenziati dei progressi  maggiori rispetto a quelli che non erano ricorsi a questo genere di supporto.

Come si spiega tutto questo?

Nilanjan Sarkar, professore di ingegneria meccanica di Vanderbilt, sostiene che i bambini percepiscono che questo piccolo amico non si aspetta nulla da loro e di conseguenza si tranquillizzano, diversamente da quando una persona gli parla e gli fa delle domande che possono irritarli e metterli in agitazione.

Nao non giudica e i bambini si sentono al sicuro.

A seconda delle risposte ottenute dal bambino, Nao aumenta l’intensità degli stimoli e agisce in contemporanea a schermi disposti intorno alla stanza, allo scopo di riprodurre suoni e video. Quando il bambino risponde positivamente riceve dei premi. Poi vengono testate nuove combinazioni di comandi, oppure indicazioni in caso contrario.

Il team che ha lavorato alla realizzazione e allo sviluppo di NAO, ritiene che se ARIA si dimostra efficace, potrebbe essere usata anche a casa, come sostegno alla terapia e permettere di sostenere più bambini contemporaneamente.

Alycia Halladay, responsabile scientifico dell’Autism Science Foundation, afferma che questa ricerca che utilizza una combinazione di terapia comportamentale più un robot è promettente.

I bambini, con Nao si divertono poiché questo mini bambino può camminare, parlare, ballare e coinvolgerli in diverse attività che nel tempo li aiutano a migliorare la loro capacità di leggere le espressioni facciali e mantenere un contatto visivo appropriato.

La ricercatrice principale Iris Smeekens, afferma che i tutti i bambini amano il mondo dei robot e quelli con autismo non sono da meno. In base alla ricerca precedente, qesti bambini rispondono ai robot. 

Continua aggiungendo che i robot a differenza degli essere umani sono più rassicuranti, meno travolgenti e imprevedibili. Non fanno le facce e non hanno comportamenti difficili da decifrare.

Conclude affermando che anche se c’è da essere ottimisti, i ricercatori hanno bisogno di approfondire meglio lo studio per capire quali sono i componenti specifici utili per i bambini con disturbi dello spettro autistico.

 

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Baciare o abbracciare. Perché i bambini non vanno forzati

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L’affettività forzata è dannosa per lo sviluppo psichico del bambino. Ecco perché non si devono forzare i bambini a baciare ed abbracciare.

Ogni adulto insegna ai bambini fin da piccolissimi a salutare i nonni, gli zii e gli stessi componenti della famiglia, quando si incontrano nel corso della giornata. Sembrano regole comuni e semplici, visto che a sua volta sono state insegnate dai propri genitori. Spesso, ci si aspetta che il bambino debba baciare, ma non è sempre così.

Tuttavia, si nota da pare dei bambini un fastidio e addirittura una certa riluttanza a dover dare il bacio o l’abbraccio.

I bambini non sono tutti uguali, come non lo sono gli adulti e pretendere da loro il rispetto di certe regole non diventa facile.

Spesso, quando i bambini non hanno la voglia di esternare questo genere di affettuosità, vengono obbligati dagli adulti a offrire affetto, che in questo modo diventa un meccanismo conosciuto con il nome di affetto forzato.

Ma è così necessario pretendere che il bambino dimostri il suo affetto con un bacio o un abbraccio? Così facendo che messaggio sta ricevendo?

Un bambino non è detto che per dimostrare l’affetto debba esternarlo con un bacio o un abbraccio, come un tempo si era abituati a fare. E’ più importante che sia spontaneo e non che lo faccia solo perché costretto. La prossima volta si sentirà obbligato da una forma di costrizione o addirittura per paura.

La paura o il sentirsi obbligati a fare qualcosa sono delle forme di violenza psicologica che non fanno crescere un bambino nella libertà.

Si pensa erroneamente che probabilmente la costrizione al bacio sia errata poiché è un dover mentire sui sentimenti, ma non è questo il problema centrale. In realtà, si abituano i bambini a non sentirsi liberi di gestire il proprio corpo, essendo forzati a fare qualcosa che non si ha voglia di fare.

Su questo tema sono stati effettuati degli studi e a riguardo, sono stati anche scritti dei libri.

Katia Hetter, autrice dell’articolo della CNN dal titolo “Non sono padrone del corpo di mio figlio”, si è soffermata sull’argomento e secondo lei, l’affetto forzato che obblighi un minore a un contatto fisico con altre persone quando non vuole farlo, lo rende vulnerabile agli abusi sessuali.

La psicologia infantile si è soffermata sulla questione perché è importante non sottovalutare il problema, anzi è bene che gli adulti abbiano maggiore rispetto delle emozioni dei bambini e se questi ultimi provano un qualunque fastidio, è giusto che ascoltino il proprio corpo e fermarsi prima.

Violando la sua zona di confort, si rischia che il bambino impari ad accettare chiunque in quello spazio di disagio.

Se si nota che il bambino si sente infastidito se toccato, non bisogna mai farlo; se si sente a disagio anche con gli stessi componenti della famiglia, è bene lasciarlo libero.

Baciare e abbracciare qualcuno non deve essere obbligatorio.

I bambini sono diversi da noi proprio per la loro spontaneità e allora rispettiamo le loro scelte e se avranno uno slancio emozionale che li spinge a dare un abbraccio o un bacio, molto bene, al contrario, non bisogna mai obbligarli. I bambini devono essere rispettati nelle loro scelte, si tratta del loro corpo e delle loro decisioni.

Secondo la specialista della CNN, forzare i bambini a mostrare affetto quando non vogliono, ha un impatto anche sulle loro relazioni durante l’adolescenza. Questo avviene perché se viene insegnato al bambino a usare il proprio corpo per soddisfare l’autorità dei genitori o dei nonni, in seguito lo farà sotto l’autorità di chiunque.

Cosa fare in questi casi per far crescere i bambini senza costrizioni?

Il compito dei genitori è quello di essere un modello positivo per il bambino. Non bisogna crearsi dei problemi dal chiedere ai familiari di lasciare libero il bambino di esprimersi liberamente come desidera.

E’ importante far sentire i bambini liberi di esternare le loro emozioni come credono, senza mai ridicolizzarli e offenderli.

Molte persone vedono nei bambini degli standard, non capendo che non sono tutti fatti allo stesso modo, quindi non vanno mai paragonati gli uni agli altri. Pertanto, se un bambino odia baciare, deve essere rispettato, anche se un nonno o una zia possono restarci male. Non si tratta di cattiveria o di mancanza di rispetto e non bisogna credere che il bambino non provi affetto. Esistono altri modi per dimostrarlo.

Se i genitori desiderano coltivare i rapporti affettivi con la famiglia, basta cercare dei momenti nel corso della settimana per incontrare zii e cugini e non importa se non ci sono esternazioni eclatanti di gioia.

Come difendere i bambini dagli attacchi degli adulti

Il compito dei genitori e degli insegnanti è aiutare i bambini a rispettare il proprio corpo. Per cui è importante che i bambini apprendano i limiti oltre i quali gli estranei possono spingersi per evitare di invadere il loro spazio personale.

E’ necessario far capire ai piccoli che non devono mai permettere ad altri di toccarli quando ciò li fa sentire a disagio. Sono loro che devono prendere le decisioni riguardo al loro corpo, stabilendo chi è autorizzato a entrare nel loro spazio personale.

E’ importante quindi che comprendano la libertà di scelta, e spiegare loro che possono  decidere se vogliono dare o riceve un bacio o un abbraccio.

I propri sentimenti e le proprie emozioni sono la base da cui bisogna partire.

 

Un tempo, il saluto con il bacio o l’abbraccio, faceva parte delle regole di una buona educazione. Oggi con gli studi di psicologia, si è giunti a capire che non occorre usare il proprio corpo per dare rispetto agli altri.

Negare una dimostrazione d’affetto non si può paragonare ad un cattivo comportamento, né implica mancanza di educazione o rispetto.

Katia Hetter sostiene che i bambini possono essere educati e rispettosi anche mantenendo i propri limiti personali. Sottolinea il fatto che avere buone maniere, trattando gli altri con rispetto e gentilezza, è diverso dal chiedere dimostrazioni di affetto fisico.

Come devono comportarsi i genitori per far si che i propri bambini siano rispettati?

Il primo passo da fare consiste nello spiegare ai nonni e agli altri parenti la propria posizione e che devono così accettare questa decisione. Anche se per molti è difficile da accettare, non significa che questi bambini saranno meno affettuosi e pertanto dovranno essere gli adulti ad apprezzare comunque le affettuosità sotto altre forme che potranno essere il regalo di un disegno o degli atti di generosità e di tenerezza, e i bambini ne hanno davvero tanti.

Baciare è l’unico modo per salutare? Un modo alternativo per far salutare i propri cari con meno intimità può essere sostituire baci e abbracci con un batti cinque o una stretta di mano. Specie se il bambino è molto timido questo può aiutarlo per rompere il ghiaccio quando va dai nonni per trascorrere del tempo insieme.

Forzare un bambino a fare qualcosa che non vuole e costringerlo a baciare e abbracciare può causargli una maggiore ritrosia per quelle persone che andrà ad incontrare, quindi lo si può perlomeno invitare a provare, ma senza costrizioni.

Far crescere un bambino nella libertà e nel rispetto del proprio corpo è una garanzia per i genitori che crescerà più al sicuro da situazioni scomode e da pericolo di violenza fisica e psicologica che spesso avvengono anche in famiglia.

 

 

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Mangiare con le mani aiuta l’alimentazione dei bambini

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Per aiutare i bambini ad avere un buon approccio con il cibo dobbiamo lasciarli liberi di utilizzare anche le mani, per mangiare.

Con l’arrivo del momento dello svezzamento, il bambino deve iniziare a prendere confidenza con il cibo. Ecco che molte mamme non sanno come fare e le provano davvero tutte.

Le cose vanno fatte per gradi e per stimolare il bambino a prendere confidenza con il cibo dei grandi deve imparare a conoscerlo meglio.

Tradizionalmente, è la mamma che imbocca il proprio bambino, utilizzando un cucchiaio; si tende a tenere il neonato ben distante dal piatto per evitare che lo urti e si sporchi, ma in questo modo molti bambini sembrano apatici e con il passare dei mesi si stancano di essere imboccati meccanicamente e nel corso del pranzo si stancano, non riuscendo a finire tutto il pranzo.

Allora perché non permettere al bambino di toccare e fare anche da solo?

Al lui piace, lo diverte e gli permette di esplorare. Contemporaneamente, inizia a fare le sue prime scelte in maniera autonoma. Sceglie di prendere un pezzo di cibo, ne mette in bocca di più, a seconda della voglia che ha di mangiare. Segue un suo ritmo e decide liberamente se fermarsi o mangiare tutto.

Come avviene con il gioco, il bambino impara a sperimentare e come fa con gli oggetti così fa con il cibo. Li afferra e li porta alla bocca per capire di cosa di tratta e quindi conoscerli meglio.

Il momento del pasto deve diventare un momento lieto di gusto, di consistenze e di curiosità.

Tutto deve apparire come un gioco e non come un momento noioso che spesso i bambini detestano.

Inizialmente, con i primi approcci al cibo, mentre la mamma imbocca il bambino, gli si può dare in mano un pezzo di pane, un biscotto o una fetta di frutta. Con il passare del tempo e con l’introduzione di nuovi alimenti ci si può davvero sbizzarrire.

Molti bambini sono schizzinosi e non amano sporcarsi, altri, invece, si divertono e mangiano la pasta con le mani e anche la carne, si sporcano e spargono cibo ovunque.

I genitori non devono mai rimproverare bambini perché utilizzano le mani o sporcano dappertutto.

E’ dannoso mostrarsi irritati con il bambino quando si sporca e sparge dei cibo ovunque. Questa reazione negativa dei grandi, potrebbe causare in loro un effetto traumatico tale da procurargli delle paure nei confronti del cibo.

Per evitare che i bambini spargano cibo ovunque e permettergli così di mangiare divertendosi e in piena libertà, basta mettere ai piedi del seggiolone dei giornali che raccoglieranno i pezzi che andranno a cadere e far indossare al bambino un grembiule a maniche lunghe.

Alcuni genitori, sulla scelta del pasto del loro piccolo decidono di optare per l’autosvezzamento e pare che sono tanti i bambini che apprezzano questo tipo di approccio. Ci sono bambini che non amano le pappe liquide e preferiscono sentire in bocca delle consistenze, ecco che questa appare la soluzione ideale. Il bambino ogni giorno libera la sua voglia di esplorare cibi nuovi, riceve più stimoli dai grandi e può mangiare a tavola anche con loro.

Il contatto diretto con il cibo li aiuta a crescere e imparare a conoscere le diverse consistenze.

Ciò gli permette di riconoscere subito il cibo, imparando anche il loro nome e in futuro avranno una maggiore conoscenza di diversi alimenti che spesso nemmeno i grandi conoscono, come la frutta e la verdura.

Perché è così importante che i bambini siano lasciati liberi di mangiare con le mani.

Uno studio recente sottolinea l’importanza di toccare il cibo con le dita. La ricerca è stata condotta  proprio da un gruppo di studiosi dell’Università di Nottingham, pubblicato sul British Medical Journal.

Afferma che prendere il cibo direttamente con le mani, o più precisamente con le dita, influisce in modo assolutamente positivo sul rapporto che si avrà un domani, con l’alimentazione.

Sappiamo quanti disturbi alimentari esistono specie in età adolescenziale; si registra un’alta percentuale di ragazzi obesi e purtroppo molti soffrono anche di anoressia.

Il team di ricercatori, ha studiato per anni il comportamento alimentare di 155 bambini tra i 20 mesi ed i 6 anni e mezzo, nel corso del periodo dello svezzamento.

Un gruppo di bambini è stato nutrito in maniera tradizionale, cioè con il cucchiaio, mentre un altro gruppo è stato lasciato libero di gustare gli alimenti con le mani.

A fine pasto, sono stati proposti a tutti sia dei dolci amati dai bambini, che della frutta e della verdura.

Ebbene, i bambini che mangiavano con le mani hanno preferito la frutta e la verdura, quelli abituati a usare le posate hanno scelto, invece i dolci.

Questo sta a dimostrare che mangiando il cibo utilizzando le mani si ha una maggiore consapevolezza di ciò che si mangia.

I bambini che mangiano sempre con le posate, o che assumono frullati al posto di frutta in pezzi, perdono la consapevolezza delle calorie che assumono.

 

 

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